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Logistica green, andare oltre al diesel

L’Italia sta uscendo lentamente dall’emergenza pandemia e con essa sta uscendo dalla crisi anche la logistica, con i numeri del fatturato logistica conto terzi che crescono del 3,5% a 86 miliardi, poco sotto gli 87 miliardi pre-Covid nel 2019. Ma con la ripresa le aziende devono anche fare i conti con la crisi energetica e gli effetti della guerra in Ucraina, con un’impennata dei costi per l’energia e carburante in primo luogo. E in questo contesto assume un peso sempre maggiore una svolta green, con la transizione verso una logistica sostenibile che è diventata prioritaria non solo in un’ottica ecologica, ma anche economica.

La logistica va oltre il semplice trasporto merci

Quando si parla di sostenibilità il pensiero corre subito alla mobilità logistica, ma la transizione ecologica parte da uno spettro più ampio che aziende e fornitori logistici devono tenere in considerazione. Si parte dalla gestione del magazzino al packaging, passando per una sostenibilità lungo tutti gli stadi della filiera, prima di arrivare a ragionare sui network logistici e i trasporti. Così le aziende stanno studiando nuovi materiali per gli imballi secondari, garantendo un packaging che riduce l’impatto, mentre da un punto di vista strutturale è fondamentale ottimizzare l’isolamento degli edifici di stoccaggio delle merci, l’impiantistica, l’illuminazione e la movimentazione e automazione, riducendo al massimo gli sprechi energetici.

Da un punto di vista, invece, del trasporto merci il primo passo è quello di investire il più possibile in quello che viene definito trasporto intermodale, o combinato, tra strada e ferrovia. Il trasporto ferroviario – ove possibile – rappresenta la modalità di trasporto ideale per coprire distanze medie e medio-lunghe, con una diminuzione sostanziale sia dei costi economici sia di quelli ambientali. Da un punto di vista economico i vantaggi sono quelli di disimpegnare la flotta stradale su lunghi viaggi e permette di ottimizzare il suo utilizzo negli spostamenti medio-corti, mentre le dimensioni dei treni merci, ben superiori a quelle della flotta stradale, permettono di ridurre il costo del trasporto della singola unità di carico, pianificando meglio i costi e riducendo anche i rischi legati alla sicurezza. Da un punto di vista della sostenibilità, invece, appare evidente come spostare la logistica dalla ruota alla rotaia abbatta notevolmente le emissioni, in particolare sulle sulle medie e medio-lunghe distanze.

Logistica green, le alternative al diesel

L’Italia è in grave ritardo nelle infrastrutture ferroviarie e se il Pnrr sta cercando di recuperare il tempo perso con forti investimenti sulle linee ad alta velocità, soprattutto nel Sud Italia, quello che è lo stato dell’arte è che a oggi la logistica è ancora legata a doppio filo con il trasporto su ruota. Oggi l’autotrasporto rappresenta, in termini di emissioni ed esternalità negative generate per tonnellata di merce trasportata, la tipologia di trasporto più impattante. Ma la tecnologia si sta evolvendo e le alternative ai motori diesel sono principalmente due.

In primo luogo parliamo dei motori LNG (Liquefied Natural Gas), giunti alla seconda generazione. I dati parlano chiaro, questo tipo di motori, rispetto ai diesel, garantiscono una riduzione delle emissioni di particolato pari ad almeno il 90%, di ossidi di azoto di circa il 35% e di CO2 del 10-15%, oltre che una minore rumorosità. A ciò si aggiunga il vantaggio economico, soprattutto in questo momento storico, con i motori LNG che garantiscono riduzione sul costo del carburante al chilometro di almeno il 20% rispetto ai diesel.

La seconda opzione è quella di sostituire le attuali batterie al piombo con carrelli con batterie agli ioni di litio. Già noti in altri ambiti, come quello della telefonia mobile, le batterie agli ioni di litio hanno un impatto decisivo quando si parla di consumo energetico, carbon footprint, attività di manutenzione dei carrelli, organizzazione del layout di magazzino e efficienza delle attività di movimentazione. Queste batterie garantiscono un risparmio di almeno il 36% sul consumo di energia elettrica, mentre le loro dimensioni riducono l’ingombro, aumentando la potenziale area di stoccaggio.

Il Pnrr e la logistica

Come abbiamo detto, il Pnrr prevede importanti investimenti per quel che riguarda il trasporto ferroviario e questo coinvolge, giocoforza, anche la logistica. In particolare l’attenzione è rivolta al Mezzogiorno, con l’obiettivo di ridurre i tempi di percorrenza e aumentare la capacità delle linee, sulle tratte Napoli – Bari, Palermo – Catania – Messina e Salerno – Reggio Calabria. Nel Nord Italia, invece, gli investimenti maggiori coinvolgono le tratte Brescia – Verona – Vicenza, la Liguria – Alpi (con il completamento del Terzo Valico dei Giovi che permetterà di ridurre i tempi di collegamento ed aumentare la capacità in particolare per i treni merci in uscita dal Porto di Genova), e la Verona – Brennero. Insomma, come si evince la volontà del governo è quella di rilanciare, dopo decenni, la logistica su rotaie e provare a chiudere quel divario tra Nord e Sud che ha reso negli anni complicato il trasporto merci lungo l’intero Paese.

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