Tendenze normative nella mobilità

La mobilità del futuro passa inesorabilmente dalla sostenibilità, e se da un lato questa mobilità non può prescindere dall’evoluzione tecnologica, dall’altra va sostenuta e incentivata dalle norme statali. Che devono contribuire alla crescita della mobilità sostenibile e non devono, invece, essere un impedimento. Per questo servono norme precise e in tempi brevi, sia per quello che riguarda la micromobilità che le lunghe distanze.

 

Il ruolo fondamentale del Pnrr

In questo contesto, in Italia, non si può prescindere dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, cioè l’ambizioso programma del governo con il supporto finanziario dell’Unione Europea e che guarda proprio al rilancio economico e alla transizione ecologica. Il Pnrr contiene diverse voci riferibili alla mobilità ed è importante che i fondi ipotizzati vengano rapidamente messi a disposizione per rivoluzionare le infrastrutture del Paese e dare slancio alla ricerca tecnologica legata al trasporto sostenibile. Due sono i filoni normativi su cui si deve, dunque, lavorare: modernizzare le infrastrutture legate al trasporto ferroviario, rimasto fermo agli anni ’50 e ’60, e incentivare la transizione a mezzi di trasporto meno inquinanti.

 

Energia rinnovabile, idrogeno, rete e mobilità sostenibile

Il primo capitolo dedicato alla mobilità è quello intitolato “Energia rinnovabile, idrogeno, rete e mobilità sostenibile” ed è principalmente rivolto all’evoluzione tecnologica e alla mobilità urbana. In particolare dei quasi 24 miliardi previsti, 8,58 sono stanziati per lo sviluppo del trasporto locale sostenibile, 230 milioni di euro alla sperimentazione dell’idrogeno per il trasporto stradale e 300 milioni alla sperimentazione dell’idrogeno per il trasporto ferroviario. Degli 8,58 miliardi, 600 milioni sono per la mobilità ciclistica, 3,6 miliardi per lo sviluppo del trasporto rapido di massa, 740 milioni per lo sviluppo di infrastrutture per le ricariche elettriche e 3,64 miliardi per il rinnovo di flotte di bus e treni a basso impatto ambientale. Oltre a ciò un ulteriore miliardo verrà investito nelle batterie, 450 milioni all’idrogeno, 300 milioni ai bus elettrici e 250 milioni di euro a supporto di startup e venture capital attivi nell’innovazione legata alla transizione ecologica.

Come si vede, dunque, da un lato il governo ha previsto un forte investimento per modernizzare e rendere sostenibile il trasporto pubblico urbano ed extraurbano, ma soprattutto si punta a investire sulla ricerca legata all’idrogeno, cioè una delle opzioni più valide per portare la mobilità a un livello elevato di sostenibilità. È un investimento a lungo termine, visto che oggi l’idrogeno non è ancora sviluppato per una produzione di massa, ma evidenzia la volontà di lavorare su una mobilità con il più basso impatto ambientale possibile.

 

Infrastrutture per una mobilità sostenibile

Il secondo capitolo dedicato alla mobilità è quello intitolato “Infrastrutture per una mobilità sostenibile” e come dice il titolo è principalmente dedicato alle infrastrutture del Paese. Su 25,4 miliardi previsti, ben 24,77 saranno impegnati per gli investimenti sulla rete ferroviaria e i restanti 630 milioni di euro per intermodalità e logistica integrata. Dopo decenni in cui in Italia si è principalmente investito sul trasporto su ruota per le lunghe distanze, dunque, finalmente il governo ha deciso un radicale cambio di rotta, guardando nuovamente alla mobilità su rotaie, uno dei campi in cui il divario tra Nord e Sud è più grave. L’obiettivo, dunque, è di ampliare il più possibile la rete dell’alta velocità, ottimizzando le reti già presenti e investendo sulla creazione ex novo di tratte ad alta velocità soprattutto nelle regioni meridionali.

A ciò si aggiungano i progetti per migliorare e velocizzare i collegamenti con l’Europa, così come il trasporto regionale. Una rivoluzione normativa vera e propria che non solo è fondamentale per puntare su quello che è uno dei mezzi di trasporto meno inquinanti, quello su rotaie, ma anche per limitare il più possibile il traffico su ruota, poco sostenibile e anche pericoloso. Oggi, dunque, la tendenza normativa riguardo la mobilità sembra finalmente essersi rivolta a un trasporto più sostenibile e la transizione ecologica che è alla base dell’intero Pnrr si rivolge pesantemente anche alla mobilità, sia urbana sia extraurbana, sia pubblica sia privata.

La mobilità del futuro è ricca di sfide, per affrontare le quali Assolombarda e Camera di Commercio di Milano Monza Brianza Lodi presentano la settima edizione di MCE 4×4 rivolgendosi al mondo delle startup italiane per innovare il settore. Fino al 3 luglio le startup potranno candidarsi alla call ‘Beyond Barriers – Oltre le barriere’ e partecipare alla selezione per essere protagoniste dell’evento in agenda il prossimo 6 ottobre.

 

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