MCE4x4

L’innovazione nei porti, un percorso verso la mobilità sostenibile

Va ricordato che l’industria marittima è tradizionalmente resistente ai cambiamenti, specie quando si confronta con tecnologie emergenti che richiedono mutamenti destinati a superare un approccio conservatore. Collaborazione e resilienza sono altri due pilastri chiave per sviluppare il concetto dei porti intelligenti: tutti gli attori della catena sono chiamati a cooperare, partendo da un’efficace trasmissione automatizzata di dati in tempo reale e dall’adattarsi alle numerose variabili che caratterizzano il settore.
È quindi necessario un approccio globale e sistemico per affrontare le sfide che il mercato pone davanti, dato che sull’ambito portuale impattano diversi settori, a partire dalla logistica e dagli altri trasporti (quelli non via acqua).

Smart port: tecnologie, innovazione, sostenibilità

Ci sono diverse soluzioni all’avanguardia che sono state sviluppate grazie all’adozione di tecnologie come la connettività 5G, Intelligenza Artificiale (AI), Blockchain, Digital Twin, Internet of Things (IoT). La trasformazione digitale ha quindi un ruolo chiave per rendere i porti effettivamente smart: proprio l’IoT è utilizzata principalmente per migliorare la logistica di magazzino, la gestione delle scorte e automatizzare il carico, la spedizione e il trasporto delle merci.
 L’automazione e la connettività avanzate hanno lo scopo di ottimizzare il flusso di lavoro e aumentare la capacità, senza ulteriori investimenti in termini di spazio o infrastrutture: questo richiede naturalmente una cooperazione a più livelli tra le varie parti interessate. Migliorare il flusso di traffico per risparmiare tempo e aumentare l’efficienza dello sdoganamento delle merci diventa fondamentale per minimizzare i costi e mantenere alta la competitività, anche da un punto di vista economico.

L’ottimizzazione dei processi è alla base per ridurre al minimo l’impatto ambientale, migliorando contemporaneamente le prestazioni operative. I porti intelligenti limitano il consumo di energia e gli sprechi grazie all’automazione e all’applicazione di specifiche tecnologie di AI, contribuendo a ridurre l’inquinamento ambientale e le emissioni. Questi porti utilizzano sensori, telecamere e luci smart per monitorare e ottimizzare il traffico, riducendo così le emissioni e l’impronta ambientale.

Porto di Barcellona

Applicazioni pratiche di porti intelligenti

Dalla teoria alla pratica il passo non è certamente immediato e richiede scelte oculate, ma gli esempi non mancano: a dimostrazione di come si possano implementare con successo tecnologie innovative per migliorare gli aspetti operativi, dando priorità alla sostenibilità.

Il porto di Copenaghen Malmö è visto come un’unica entità, considerando le due città situate di fronte nel mar Baltico: qui è particolarmente significativa la riduzione delle emissioni, dei rifiuti, del consumo di energia, oltre che dell’inquinamento acustico. Inoltre, alcune aree estese del porto sono state trasformate in quartieri residenziali, commerciali e di svago per cittadini e turisti.
 Quello di Rotterdam è considerato uno dei porti tecnologicamente più avanzati e più sicuri al mondo, con una stazione di degasaggio mobile che non rilascia vapori di benzina nell’aria. Il suo Gemello Digitale (digital twin) eseguire il monitoraggio di tutte le operazioni in tempo reale e, grazie alla sensoristica distribuita, misura migliaia di parametri per garantire che ogni attività sia conforme agli standard ambientali sull’acqua.
Il porto di Singapore è il secondo al mondo più trafficato per stazza: utilizza sistemi di controllo intelligenti e tecnologie sostenibili, per monitorare e misurare la qualità dell’acqua, incrementare la sicurezza e l’efficienza, riducendo il traffico. C’è un ambizioso progetto di completa automazione da realizzare entro il 2040, i cui è previsto l’inserimento di ampi spazi che consentano al pubblico di visitare il porto e gustare dell’ambiente circostante.

L’unione di innovazione e mobilità sostenibile può quindi guidare lo sviluppo dei Porti Intelligenti, fondamentali per orientare l’industria marittima verso una maggiore sostenibilità ed efficienza: l’ottimizzazione delle risorse energetiche e l’integrazione delle tecnologie digitali possono attuare quella trasformazione verso un ecosistema portuale più attento all’ambiente ed efficiente dal punto di vista operativo.

PNIEC e PNRR

Cos’è il cold ironing? Quando le navi sono in porto, i motori e i generatori ausiliari restano accesi per fornire energia di bordo, causando inquinamento nelle città portuali e significative emissioni di CO₂. Circa l’11% delle emissioni globali di gas serra marittime proviene da navi ancorate o ormeggiate, con percentuali superiori al 20% per petroliere e navi chimiche.Il cold ironing, ovvero il collegamento delle navi alla rete elettrica del porto, elimina o riduce l’uso dei motori delle navi in porto, mitigando così l’inquinamento. I paesi nordici sono all’avanguardia, con porti come Stoccolma e Göteborg dotati di impianti elettrici sin dagli anni ’80 e ’90. Anche i porti finlandesi di Kemi, Kotka e Oulu hanno installato tali impianti negli anni 2000, prevedendo sovvenzioni per gli armatori che adeguano le navi. Il segmento delle grandi navi da crociera, che richiedono elevate potenze elettriche, sta crescendo nel campo del cold ironing, riducendo l’impatto ambientale quando ancorate con i motori spenti.

La strategia ‘cold ironing’, supportata anche dal PNRR con un investimento di circa 700 milioni di euro (44 interventi in 34 porti, un sostegno importante per il porto di Genova), è cruciale per ridurre emissioni atmosferiche e inquinamento acustico delle navi nei pressi dei centri urbani. Diverse Autorità portuali stanno già sviluppando progetti in questa direzione.
L’elettrificazione delle banchine richiederà una fiscalità adeguata per rendere conveniente l’allaccio alla corrente per gli armatori e una pianificazione energetica mirata da parte delle Autorità per migliorare la sostenibilità energetica e ridurre le emissioni.

Green port

Porto di Genova
  • studio e l’implementazione di un nuovo servizio di raccolta e gestione differenziata dei rifiuti prodotti in ambito portuale da terra e da nave;
  • utilizzo di energie alternative come GNL e biomasse per il riscaldamento e il refrigeramento degli edifici;
  • partecipazione a progetti europei e tavoli di lavoro, con le istituzioni e la cittadinanza, per la riduzione dell’impatto acustico derivante dalle attività portuali;
  • installazione impianto fotovoltaico da 120 kW sul tetto del Terminal Ovest del Palacrociere a Savona;
  • realizzazione delle infrastrutture atte ad accogliere la prima nave passeggeri alimentata a GNL nel Palacrociere di Savona;
  • miglioramento dell’illuminazione con la sostituzione dei corpi luminosi tradizionali con quelli a basso consumo (LED);
  • elettrificazione delle banchine del Bacino di Genova Prà per ridurre le emissioni inquinanti, migliorare l’efficientamento energetico e ridurre l’impatto acustico;
  • realizzazione impianto di cold ironing, che permette lo spegnimento dei motori dei traghetti in sosta con conseguente abbattimento delle emissioni di CO2 nel bacino di Vado Ligure.

I porti non solo sono sempre più centrali per il sistema logistico e per lo sviluppo dei commerci dei diversi Paesi, ma stanno assumendo una crescente rilevanza nel quadro delle strategie geopolitiche mondiali. In questo scenario, come abbiamo visto sopra, le sfide che i porti sono chiamati ad affrontare riguardano quelle della digitalizzazione per essere sempre più efficienti e competitivi, ma anche della sostenibilità per fornire risposte efficaci e resilienti ai cambiamenti climatici in atto.