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Decarbonizzare i trasporti

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La decarbonizzazione della mobilità è una delle sfide cruciali del nostro tempo.
Decarbonizzare significa ridurre, fino a eliminare completamente, le emissioni in atmosfera di CO2 e gas serra derivanti dai mezzi di trasporto, che sono responsabili di circa un quarto del totale delle emissioni in Europa. Con l’obiettivo di realizzare un futuro più pulito e sostenibile, la decarbonizzazione della mobilità si avvale di tecnologie innovative e politiche efficaci per trasformare il modo in cui ci spostiamo.

Ma come decarbonizzare?

E’ semplice intuire che con un semplice spostamento modale a vantaggio del trasporto ferroviario, soprattutto delle merci, si potrebbe incrementare molto l’efficienza energetica e quindi, la decarbonizzazione.

Nel corso di questo articolo, guarderemo a vari aspetti chiave della decarbonizzazione della mobilità: le ultime innovazioni tecnologiche, i veicoli elettrici, i biocarburanti e l’idrogeno, che stanno ridefinendo le fondamenta del trasporto sostenibile. Successivamente, discuteremo delle politiche governative e delle iniziative europee volte a promuovere la transizione verso mezzi di trasporto a basso impatto di carbonio. Attraverso questa analisi, intendiamo offrire una panoramica completa dei progressi compiuti e delle strategie necessarie per realizzare la visione di una mobilità totalmente decarbonizzata.

Trasporti a zero emissioni

Come abbiamo accennato sopra, anche in Italia la mobilità incide pesantemente sulla carbon footprint del Paese. Il settore dei trasporti era responsabile nel 2019 (ultimo anno pre-Covid) del 25,2% delle emissioni totali di gas ad effetto serra e del 30,7% delle emissioni totali di CO2. Il 92,6% di tali emissioni sono attribuibili al trasporto stradale.

Solo questi dati sono già abbastanza convincenti nel segnalare l’importanza della decarbonizzazione del settore. Ma c’è anche un altro elemento: sotto un certo punto di vista, è la strategia che può avere la resa migliore con minori sforzi.

Ricordiamo che il parco circolante italiano su gomma, notoriamente obsoleto, ammonta a 52,7 milioni di veicoli, comprendenti 39,8 milioni di autovetture, 7,2 milioni di motocicli, 3,7 milioni di veicoli commerciali leggeri, 0,7 milioni di mezzi pesanti per il trasporto merci, 0,1 milioni di autobus, oltre a 0,2 milioni di motocarri e 0,9 milioni di veicoli speciali. Questi mezzi utilizzano per oltre il 99% motori a combustione interna.

Veicoli e Tecnologie della mobilità a basso impatto ambientale

Veicoli elettrici (EV)


La transizione dai veicoli a combustione interna, che bruciano carburanti fossili, a quelli elettrici, è una delle strategie principali per la decarbonizzazione della mobilità. Gli EV, alimentati da batterie ricaricabili, non emettono direttamente CO2 o altri inquinanti atmosferici. I veicoli elettrici stanno rivoluzionando il modo in cui pensiamo alla mobilità, offrendo una soluzione pulita che riduce drasticamente le emissioni nocive nelle nostre città.

Oltre al vantaggio di contribuire significativamente alla lotta contro l’inquinamento atmosferico urbano, i veicoli elettrici, se alimentati da fonti rinnovabili, possono aiutare a ridurre le emissioni di gas serra su scala globale, avvicinandoci agli obiettivi climatici internazionali.

Nonostante i numerosi benefici, la diffusione dei veicoli elettrici si scontra con alcune sfide. La rete di stazioni di ricarica, per esempio, è ancora insufficiente in molte aree, il che può limitare l’attrattiva di questi veicoli.
La tecnologia delle batterie pone diverse questioni sul piatto, a partire dalla loro efficienza, fino a questioni ambientali e sociali.

Tra i veicoli elettrici si annoverano attualmente:

  • Auto elettriche
  • Bus elettrici
  • Biciclette elettriche
  • Monopattini elettrici
  • Treni
  • Barche
  • Aerei

Tecnologia delle batterie al litio

Il litio è stato soprannominato ‘l’oro bianco’.

La tecnologia delle batterie è in rapido sviluppo, mirando a estendere la durata e la portata di una singola carica. Le batterie attuali spesso offrono un raggio limitato di percorrenza rispetto ai veicoli a benzina, e il tempo necessario per ricaricare completamente le batterie può essere significativo. Inoltre, la durata delle batterie può essere influenzata da fattori come le temperature estreme e la frequenza di ricarica. Un altro aspetto è il costo elevato delle batterie, che contribuisce a rendere i veicoli elettrici più costosi rispetto a quelli a combustione interna.

La disponibilità di stazioni di ricarica è essenziale per l’uso pratico dei veicoli elettrici, specialmente per i lunghi viaggi. In molte regioni, l’infrastruttura di ricarica è ancora insufficientemente sviluppata, il che può creare ansia da autonomia per gli utenti che temono di rimanere senza carica lontano da una stazione di ricarica. L’installazione di ulteriori stazioni di ricarica richiede notevoli investimenti sia pubblici che privati.

Veicoli a idrogeno

Nonostante le sfide, il settore sta sperimentando, soprattutto in applicazioni come il trasporto pesante e i bus urbani dove le lunghe autonomie e i rapidi tempi di rifornimento sono particolarmente vantaggiosi. Governi e industrie stanno facendo significativi investimenti per migliorare l’accessibilità e ridurre i costi, spingendo per un aumento delle stazioni di rifornimento di idrogeno e la produzione di idrogeno verde.

I biocarburanti

Alcuni settori stanno esplorando l’uso di biocarburanti derivati da materie prime biologiche, che possono essere utilizzati nei motori tradizionali ma con un bilancio di carbonio idealmente migliore rispetto ai combustibili fossili.
Possono essere liquidi o gassosi, e sostanzialmente di tre tipi:

  • Bioetanolo: è il biocarburante più diffuso e viene prodotto principalmente dalla fermentazione di zuccheri estratti da colture come il mais, la canna da zucchero e il sorgo. Viene usato in miscele con la benzina per alimentare veicoli;

  • Biodiesel: è prodotto da oli vegetali o grassi animali attraverso un processo chiamato transesterificazione e può essere usato nei motori diesel senza necessità di modifiche significative, spesso viene miscelato con il diesel derivato dal petrolio;

  • Biogas: deriva dalla decomposizione anaerobica di materiale organico come residui agricoli, letame e rifiuti urbani. Il biogas può essere purificato fino a diventare bio-metano, che può essere utilizzato come carburante per veicoli o per la produzione di energia elettrica.


Si prevede nei prossimi anni la riduzione nella produzione di biocarburanti sostenibili da colture dedicate e la crescita di biocarburanti avanzati e da rifiuti in doppio conteggio (double counting) in base alla normativa europea. È prevista, invece, una crescita importante del biogas e dei nuovi biocarburanti avanzati per il trasporto aereo e marittimo 


I combustibili sintetici, noti anche come e-fuels o carburanti di sintesi, sono una forma di combustibile prodotto artificialmente utilizzando energia da fonti rinnovabili per convertire materie prime come diossido di carbonio (CO2) e acqua (H2O) in idrocarburi liquidi o gassosi. Non hanno attualmente un livello di sviluppo tecnologico vicino alla commercializzazione e presentano anch’essi efficienze e costi energetici non ottimali che ne fanno prevedere un utilizzo futuro in particolare per il settore aeronautico e navale.

Decarbonizzare il settore aereo

Boeing 787 di Virgin Atlantic

Decarbonizzare il settore marittimo

  1. Mancanza di carburanti sostenibili validi
  2. La domanda di navi verdi è scarsa
  3. Lo sviluppo delle risorse e delle infrastrutture è lento
  4. Incertezze nelle normative
  5. Troppe parti interessate (Per una determinata spedizione, le parti coinvolte vanno dal proprietario della merce (caricatore) all’armatore, all’operatore navale, allo spedizioniere e, infine, al cliente. Chi deve rispondere delle emissioni di carbonio?).

E’ evidente che la decarbonizzazione richiede, forse più che in altri settori, forme innovative di collaborazione tra diversi player e la produzione di nuovi mezzi navali in direzione green, considerando il fatto che l’85% delle emissioni proviene da una categoria specifica di navi, le navi d’alto mare.

Iniziative per l’azione climatica nel trasporto marittimo

Fonte: OECD Library

Strategie e Politiche

Gli accordi internazionali sottoscritti dall’Unione Europea (UE) tramite l’Accordo di Parigi del 2015 hanno portato all’istituzione di una legge europea sul clima. Questa normativa obbliga l’UE a tagliare le emissioni di gas a effetto serra del 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990 e a conseguire la “neutralità carbonica“, ossia zero emissioni nette, entro il 2050.

Per raggiungere questi obiettivi, la Commissione Europea (CE) ha introdotto varie proposte settoriali a partire dal luglio 2021, parte delle quali vanno a promuovere la mobilità sostenibile, con l’obiettivo di ridurre le emissioni di gas serra, migliorare la qualità dell’aria, e rendere i sistemi di trasporto più efficienti e inclusivi. Ecco una sintesi delle principali iniziative:

  • European Green Deal: il Green Deal europeo è il piano d’azione dell’UE per rendere la sua economia sostenibile. Tra i suoi obiettivi, mira a ridurre le emissioni di gas serra di almeno il 55% entro il 2030, rispetto ai livelli del 1990, e a raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. La mobilità sostenibile è un pilastro fondamentale di questa strategia, con specifici investimenti in trasporti puliti e infrastrutture verdi.

  • Fit for 55: nel quadro del Green Deal, il pacchetto “Fit for 55” propone misure legislative specifiche per assicurare che le politiche dell’UE siano in linea con l’obiettivo di riduzione del 55% delle emissioni di CO2. Include proposte per rafforzare il sistema di scambio di quote di emissione (ETS), aumentare l’uso di energie rinnovabili e migliorare l’efficienza energetica dei veicoli.

  • Mobility Strategy (Strategia per la mobilità sostenibile e intelligente): pubblicata nel 2020, questa strategia stabilisce il quadro per la mobilità dell’UE fino al 2050. Include piani per ridurre le emissioni di tutti i modi di trasporto, incrementare l’innovazione e l’adozione di tecnologie pulite, e garantire una transizione equa per tutti i cittadini.
  • Iniziative per la mobilità urbana: la Commissione Europea supporta lo sviluppo di piani di mobilità urbana sostenibile nelle città, incoraggiando l’uso di trasporto pubblico, ciclabilità, e pedonabilità, oltre alla transizione verso flotte di trasporti pubblici a zero o basse emissioni.

  • Regolamenti su CO2 per auto e furgoni: l’UE ha stabilito norme rigorose per le emissioni di nuove auto e veicoli commerciali leggeri, stabilendo limiti di emissioni di CO2 che diventeranno sempre più stringenti nel corso degli anni.

  • Incentivi per i veicoli a emissioni zero e a basse emissioni: attraverso varie direttive e regolamenti, l’UE promuove l’adozione di veicoli elettrici e a idrogeno, offrendo incentivi fiscali e finanziamenti per la costruzione di infrastrutture di ricarica e rifornimento.


Queste iniziative sono supportate da finanziamenti significativi attraverso vari fondi dell’UE, come il PNRR, il Fondo per una Transizione Giusta e il programma Horizon Europe, che aiutano a finanziare la ricerca e l’innovazione nel settore dei trasporti sostenibili. L’Unione europea si sta muovendo decisamente verso un sistema di mobilità più pulito, più sicuro e più accessibile, con l’ambizione di diventare un leader globale nella riduzione dell’impatto ambientale dei trasporti.

In conclusione, il percorso verso la decarbonizzazione dei trasporti non è solo una risposta alle esigenze climatiche, ma si inserisce in un contesto molto più vasto che abbraccia gli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs).

È fondamentale, quindi, adottare un approccio olistico che consideri non solo la riduzione delle emissioni di gas serra, ma anche una serie di sfide interconnesse, tra cui l’incremento della sicurezza e dell’accessibilità nei trasporti, la minimizzazione dell’inquinamento locale che impatta negativamente sulla salute, la riduzione delle congestioni stradali, il miglioramento della sicurezza energetica, l’ampliamento della connettività, il supporto allo sviluppo industriale, la promozione della crescita economica, il rafforzamento dell’equità sociale e la generazione di opportunità di lavoro dignitoso. Solo con una visione integrata e cooperativa si potranno realizzare gli ambiziosi traguardi globali, facendo della decarbonizzazione un pilastro fondamentale per un futuro sostenibile.