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Come sta cambiando il settore automobilistico

I cambiamenti necessari per un nuovo mercato

Un aspetto fondamentale dell’innovazione del settore è dato dall’adozione diffusa dei veicoli elettrici: questi stanno diventando più accessibili e pratici per l’utilizzo quotidiano. I crescenti investimenti nella ricerca si orientano anche sull’ambito delle batterie, per sviluppare soluzioni in grado di ottimizzarne l’uso: che, non va dimenticato, implica l’estrazione di minerali come litio, cobalto, nichel e manganese, con il conseguente impatto ambientale.
Altro ambito destinato a influenzare l’adozione delle auto elettriche è quello dei punti di ricarica: sarà necessaria una infrastruttura che a tendere dovrà avere la capillarità delle pompe di benzina, considerando anche la durata del tempo di ricarica e l’occupazione durante le ore di punta.

L’integrazione di tecnologie intelligenti e delle funzionalità di connettività all’interno dei veicoli ha ridefinito l’esperienza di guida: soluzioni di Intelligenza Artificiale sembrano essere destinate a diventare sempre più pervasive. Sia in ambito del trasporto pubblico che personale sembra emergere una nuova mobilità, basata su sistemi di informazione e svago avanzati, fino alla comunicazione continua tra veicolo e infrastruttura.
Tale aspetto è fortemente legato allo sviluppo della tecnologia di guida autonoma, che rappresenta un punto di svolta nel settore automobilistico, anche per quanto riguarda l’accessibilità. Ad esempio, le persone con disabilità potranno utilizzare i robot-taxi a guida autonoma, che garantiranno loro maggiore libertà e indipendenza.

Gli investimenti in quest’ambito sono molto elevati, Tesla è stato il pioniere, seguito da Mercedes e da altri colossi del settore: i veicoli si stanno gradualmente evolvendo per offrire maggiore efficienza e comodità agli utenti, ma soprattutto sicurezza. Proprio quest’ultimo aspetto è destinato a crescere e diventare pervasivo, non solo nei mezzi di fascia alta. Si pensi a funzionalità come la frenata automatica d’emergenza, il controllo elettronico della stabilità, i sistemi di avviso di deviazione dalla corsia: JP Morgan prevede che il passaggio alla guida autonoma migliorerà la sicurezza stradale, riducendo o addirittura eliminando le collisioni derivanti da errori umani, un fattore che rappresenta il 97% degli incidenti.


La mobilità come servizio

Gli sviluppi innovativi non sono solo rappresentati dall’evoluzione della tecnologia, ma anche da importanti cambiamenti che impattano sui comportamenti stessi degli utenti. Ne è un esempio il progetto “Mobility as a Service for Italy” (MaaS4Italy), che integra vari servizi di trasporto pubblico e privato in un’unica piattaforma digitale. Finanziato dal PNRR, MaaS4Italy ha l’obiettivo di integrare diversi servizi di trasporto pubblico e privato attraverso un unico canale digitale, rendendo la mobilità più accessibile, sostenibile e intelligente.
Il progetto vuole facilitare la pianificazione, la prenotazione e il pagamento dei trasporti, migliorando l’accessibilità e la sostenibilità: un’unica applicazione permetterà ai cittadini di spostarsi combinando autobus, treni, car sharing, e in futuro, anche veicoli a guida autonoma. Le prime città pilota sono state Milano, Napoli e Roma, seguite da Bari, Firenze e Torino.

Milano – Punto di ricarica per bus elettrico ATM in viale Sarca

Il settore automobilistico italiano nel 2024

Le sfide da superare riguardano dunque i costi ancora elevati e l’autonomia limitata dei veicoli elettrici; senza tralasciare la necessità di competenze digitali nella forza lavoro del settore automobilistico.
È poi prevedibile che emergeranno nuovi modelli assicurativi, come il “pay-as-you-drive” e l’assicurazione “on-demand”, che riflettono l’importanza dell’assicurazione alla luce delle tecnologie e dei modelli di mobilità emergenti.

Il futuro della mobilità non si gioca dunque solo sul piano tecnologico, ma anche su quello sociale e normativo: una stretta collaborazione tra amministrazioni locali, governo e settore privato avrà quindi un ruolo cruciale. Città come Torino e Milano stanno affrontando sfide significative per implementare queste innovazioni, ma le opportunità offerte dal PNRR sono immense. L’obiettivo è una mobilità integrata, accessibile e sostenibile, capace di migliorare la qualità della vita dei cittadini e ridurre l’impatto ambientale.